Tour de France 2019, Romain Bardet: “Maglia a Pois il mio unico obiettivo. Spero di indossarla a Parigi”
Maglia a pois obiettivo ormai chiaro per Romain Bardet al Tour de France 2019. Dopo un inizio di corsa disastroso, il capitano della Ag2r La Mondiale è stato protagonista ieri inserendosi nella fuga del mattino e palesando sin da subito le sue intenzioni, lottando sin dal primo GPM con Tim Wellens (Lotto Soudal), la quale poi a fine tappa ha sfilato il primato nella classifica dei GPM. Secondo al traguardo, con un distacco importante dal vincitore Nairo Quintana (Movistar), il francese aveva già speso molto per cercare di conquistare una maglia molto ambita, specialmente dai francesi. Pois che aveva già indossato nel 2015 per una giornata, prima di doverli abbandonare, ma che stavolta spera di poter vestire anche a Parigi, riscattando così parzialmente la grande delusione delle prime due settimane.
“Sui Pirenei non ero riuscito ad ottenere quel che volevo, ma oggi sono riuscito ad entrare in fuga e fare quel che volevo – commentava nel post tappa – Tim Wellens è qualcuno che apprezzo molto ed è stato un degno portatore della maglia sinora. Ho parlato con lui prima delle salite e ci siamo detti chiaramente che ce la saremmo giocata in modo pulito e leale. Ora questa maglia è il mio unico obiettivo per quel che resta di questo Tour“.
Arrivato come una delle grandi speranze di successo per la Francia, al pari di Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e decisamente più del sinora sorprendente Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep), al momento ancora in giallo, Bardet ancora non si spiega la débacle che sta vivendo e si prepara a sottoporsi a visite mediche dopo la Grande Boucle, che comunque vuole onorare sino alla fine nel miglior modo per lui possibile.
“È una bella maglia questa che mi sono portato in camera questa sera – scrive sui social – L’ho già portata una volta nel 2015, solo qualche ora prima di farmela soffiare, ma stavolta spero di potermela godere fino a Parigi. Sapevo che questa tappa sarebbe stata teatro di coraggio e bagarre […] Sono felice di questa giornata conclusa sul podio. Ritrovare il sorriso, concretizzare l’enorme sforzo di tutta la squadra e la giornata di grande fatica di Mikael Cherel è stato il miglior rimedio per cancellare tutti i momenti duri di questi giorni. Ora rimangono due tappe nelle Alpi, corte e feroci, con la salita dell’Iseran che mi piace molto. Due giornate di montagna con questa buffa maglia come carburante“.
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